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venerdì 26 settembre 2014

Serra Danilo ragazzo pensante


Recensione curata da Giuseppe Cangiano, Aversa (CE) 

Conobbi Danilo in situazioni definibili, a tutti gli effetti, casuali. Fu una conoscenza sinonimo di scoperta, Danilo al tempo aveva dentro la sua anima una evidentissima marcia in più. La sua voce armonica si allegava irrimediabilmente ad un contenuto sorprendente e trascinante. Miscela che depone le fondamenta alla corte del carisma. Constatato un bagaglio culturale nella persona dell’odierno Serra, divenuto ormai uno scrittore, mi vien facile riconfermare ciò che avvertivo un tempo, ossia il ragazzo di Menfi ha potenziato la sua forza. Le sue opere si avvalgono di metafisica, nel nome della filosofia. Materia amata da sempre dal nostro Serra Danilo. La nostra soddisfazione è di vedere come la temporalità venga triturata dal nostro amato Danilo che nel giro di un tempo breve continua a bruciare le tappe proponendo opere filosofiche così sottili da avere nel loro organismo una robustezza unica. Ogni lettura circa le pagine scritte da Serra si addensa nell’idealità dell’ inedito. Fa piacere e alletta molto la cosa, la gioventù che avanza nei riguardi di una materia secolare, quale la filosofia. Connubio atemporale e vincente.
« È assurdo avere una regola severa e fissa a proposito di ciò che uno deve o non deve leggere. Più della metà della cultura moderna dipende da ciò che uno non può leggere ». [Oscar Wilde]